“SLIDING DOORS”: RIPENSARE LA CORPORATE GOVERNANCE RUOLO E COMPETENZE DEGLI AMMINISTRATORI INDIPENDENTI, IL NEXT NORMAL VERSO LA GOVERNANCE 3.0
Il Forum di quest’anno è una giornata di confronto ed approfondimento dedicata al futuro della corporate governance e al ruolo dei consiglieri indipendenti, tra crescenti responsabilità e strumenti effettivamente a loro disposizione. Oltre venti gli speaker presenti e tre i panel di approfondimento:
Ore 11:00 | 13:00 – “SLIDING DOORS”: RIPENSARE LA CORPORATE GOVERNANCE Con la pandemia e le guerre in Ucraina e Medio Oriente il mondo è entrato in una nuova fase di instabilità, con cambiamenti inediti, spesso imprevedibili e molto rapidi. Le imprese hanno dovuto rispondere con modelli di governance e gestione di rischi più complessi e multidisciplinari, che hanno un impatto sulle responsabilità e il ruolo degli amministratori. Questa evoluzione del governo societario sarebbe stata la stessa senza le emergenze sanitarie e geo politiche? La corporate governance è ormai diventata sustainable corporate governance o c’è di più? Quali sono i rischi e le opportunità di questo cambiamento e quale l’evoluzione per i CdA?
Ore 14:00 | 15:45 RUOLO E COMPETENZE DEGLI AMMINISTRATORI INDIPENDENTI: IL NEXT NORMAL Poco si è fatto concretamente, ma molto poco si è discusso delle crescenti responsabilità attribuite agli amministratori indipendenti, con uno sbilanciamento tra le attese e gli strumenti a disposizione. È possibile lavorare su altri aspetti di governance – ad esempio le competenze e le responsabilità specifiche dei comitati endoconsiliari o quelle degli azionisti – per garantire maggiore coerenza sul piano organizzativo aziendale tra responsabilità e strumenti disponibili? È necessario differenziare meglio, anche sul piano giuridico, il ruolo dei Ned rispetto a quello degli altri amministratori?
Ore 16:00 | 17:30 VERSO LA GOVERNANCE 3.0 Quale modello di corporate governance è più utile a guidare l’Italia verso la ripresa e verso un nuovo modello di sviluppo? Con quali strumenti è più opportuno orientare l’evoluzione della governance delle imprese non regolate (ad esempio le PMI)? Ci vogliono “più” amministratori indipendenti nei board delle imprese? Più in generale, è auspicabile un intervento normativo e/o regolamentare per migliorare il contributo della buona governance e degli amministratori indipendenti?
In un contesto in continua evoluzione come quello dell’economia circolare, è fondamentale fare chiarezza e fornire orientamento e guida alle imprese. L’economia circolare si basa sull’idea di ridurre al minimo gli sprechi e massimizzare il valore delle risorse attraverso il design, la riparazione, il riutilizzo e il riciclo dei materiali. Fin dal 2015, l’UE ha adottato diverse iniziative per promuovere l’economia circolare, tra cui il Green Deal europeo nel 2019 e il Piano d’Azione per l’Economia Circolare nel 2020, che definisce le linee guida e i settori prioritari per la transizione verso un’economia circolare. Di recente la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) con lo standard ESRS E5 introduce una disclosure dedicata relativa all’economia circolare e all’uso efficiente delle risorse. Anche l’introduzione dell’EU Taxonomy for Circular Economy appena pubblicata mira a definire criteri comuni per identificare le attività economiche che contribuiscono alla transizione verso un’economia circolare. Al contempo, la norma ISO 59000 in fase di elaborazione fornirà un quadro per l’implementazione di standard relativi all’economia circolare. La transizione verso un’economia circolare richiederà un impegno significativo da parte delle aziende. Tuttavia, questa transizione sarà capace di offrire opportunità economiche, benefici ambientali e una maggiore resilienza alle sfide future.
Starting from the TCFD recommendations, we will talk about the transmission channels of climate risk on companies’ performance and how to use the scenario analysis as a tool for assessing exposure to climate risks and the potential long-term economic impacts. The discussion on scenario analysis will emphasize the relevance of addressing climate risk – defined as a “gray rhino” because it’s a highly probable, yet all too often, neglected threat – and to evaluate strategic choices in a responsible way, providing board members the tools to develop an open mindset, so they are able to tame gray rhinos.
Introduction Stefano Pareglio, Full Professor of Environmental and Energy Economics at Università Cattolica – Milan and advisor Deloitte Climate & Sustainability
The role of climate scenarios in building strategic planning Giovanni Guastella, Associate Professor of Applied Economics at Università Cattolica – Milan and advisor Deloitte Climate & Sustainability
Discussion Michele Wucker, Founder, Gray Rhino & Company and Author of “The Gray Rhino” (recently published in italian: “Il rinoceronte grigio: come prevedere e affrontare I rischi ovvi che spesso ignoriamo”)
Moderator Sabrina Bruno, Full Professor of Comparative Company Law, Unical – Luiss G Carli, Member of the Governing Board Climate Governance Initiative and Steering Committee Chapter Zero Italy the Nedcommunity Climate Forum
La rilevanza delle tematiche relative ai cambiamenti climatici è crescente, in uno scenario Europeo dettato dalle linee guida della COP 26, l’Unione Europea è in continuo mutamento verso nuove strategie ed investimenti che possano aiutare i paesi membri ad adottare una completa transizione verso una riduzione graduale delle emissioni, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. A livello Europeo la presentazione del pacchetto «Fit for 55» rappresenta una delle maggiori iniziative in chiave climatica. La bozza racchiude un insieme di proposte pubblicate dalla Commissione Europea nel luglio 2021 per allineare le politiche comunitarie al target di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, in linea con quanto previsto dal Green Deal Europeo. Gli effetti del cambiamento climatico e gli scenari futuri delineati dal recente rapporto IPCC richiedono l’individuazione di obiettivi connessi al contenimento dell’innalzamento delle temperature e rappresentano una sfida in termini di rischio sistemico da gestire per istituzioni e imprese. Lo sviluppo di pratiche di mitigazione e di analisi di scenario risultano centrali nell’affrontare le nuove normative emergenti (es. Carbon Border Adjust Mechanism), fornendo un percorso verso nuove opportunità di business per le imprese. Di conseguenza, la definizione di un piano di transizione richiede un importante impegno per le aziende in termini di: investimenti, strategie alternative, costi aggiuntivi e in alcuni casi la trasformazione del proprio modello di business.
Introduzione e moderazione a cura di Manuela Macchi, Associata Nedcommunity e membro del RG La governance in materia di rischi e controlli di Nedcommunity
Discussion
Stefano Giacomelli, Associate Partner, KPMG Climate Change and Sustainability Services Federica Ruzzi, Chief Sustainability Officer, Golden Goose
Saluti Alessandro Carretta Presidente Nedcommunity e Professore Università di Roma Torvergata
Introduzione ai lavori Antonio Nuzzo Dean Luiss School of Law
Intervengono Giampaolo Alessandro General Counsel Unicredit Alessandro Tonetti General Counsel Cassa Depositi e Prestiti Marco Giorgino Professore di Istituzioni e Mercati Finanziari, Politecnico di Milano. Presidente Comitato Rischi e Sostenibilità per Banca MPS e per Terna. Consigliere Direttivo Nedcommunity Paola Tagliavini Consigliere indipendente e Presidente del Comitato Rischi di Intesa San Paolo, Saipem e Rai Way, Associata Nedcommunity Benedetta Navarra Presidente ITALGAS SPA, Membro del Chapter di Roma e del Lazio Nedcommunity Anna Doro Avvocato, Membro del Collegio Sindacale di TIM S.p.A., Founder ADvisory S.r.l.s., Associata Nedcommunity
Modera Ines Gandini Membro del Consiglio Direttivo Nedcommunity e Delegato del Chapter di Roma e del Lazio Nedcommunity
Investire in modo insufficiente o investire male in tecnologia può essere, per un’impresa, fonte di rischi – sia strategici sia operativi – potenzialmente anche severi. Secondo appuntamento programma Governance Digital Agenda di Nedcommunity. Il 20 giugno – in partnership con Protiviti – Nedcommunity vi invita ad un confronto sul ruolo strategico dei Board nella definizione dell’agenda digitale di un’azienda, tra cloud (con investimenti in crescita del 20% annuo), tecnologie emergenti e metaverso. L’Agenda Digitale è ormai parte integrante della strategia aziendale: la tecnologia sta creando una vera e propria rivoluzione nel sistema produttivo e i Board devono possedere competenze adeguate e assumere scelte al passo con i tempi.
17:00 Accredito 17:30 Inizio lavori Benvenuto e introduzione Alessandro Carretta, Presidente Nedcommunity, Professore Università di Roma Tor Vergata Emma Marcandalli, Managing Director Protiviti
Stefano Brandinali, Chief Innovation Officer Angelini Industries Francesco Caio, Senior Advisor, Board Member BNL-BNP Andrea Casiraghi, Director Protiviti Luca Montagnini, CIO Credit Agricole Italia Gianmarco Montanari, Direttore Generale MOST, Associato Nedcommunity Barbara Poggiali, Presidente Fondo Italiano d’Investimento, Non Executive Director, Associata Nedcommunity
I recenti sviluppi in tema di reporting di sostenibilità, ed in particolare la nuova Direttiva CSRD, impongono un ripensamento della Governance e del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi per soddisfare la crescente aspettativa di “assurance” sulla qualità ed affidabilità degli indicatori e sull’efficacia dei controlli. I regulators, il mercato ed in generale tutti gli stakeholder, spingono perché le aziende rafforzino i proprio sistemi di controllo interno per mitigare il rischio di errori materiali nell’informativa sostenibilità, analogamente a quanto già avvenuto in tema di financial reporting/informativa finanziaria. L’ampiezza e la complessità del reporting di sostenibilità, in termini di perimetro, numerosità di indicatori, modalità di calcolo, eterogeneità dei dati, e il basso livello di maturità dei sistemi di controllo, rendono ancora più sfidante l’obiettivo ed urgente l’intervento. Nell’attuale contesto, caratterizzato da un quadro normativo in continua evoluzione e da carenza di leading practice consolidate, un utile riferimento per il disegno del sistema di controllo sul reporting di sostenibilità è sicuramente rappresentato dalla nuova release del Coso Framework “ Achieving Effective Internal Control over sustainability Reporting”.
Introduzione e moderazione a cura di Patrizia Giangualano, Consiglio Direttivo Nedcommunity Gianmaria Garegnani, Associato Nedcommunity e membro del RG La governance in materia di rischi e controlli di Nedcommunity
Processi, controlli e framework per un’informativa di sostenibilità accurata e completa Paolo Mantovano, Partner, KPMG Advisory – Governance, Risk & Compliance Luca Ciencioni, Group accounting policy, internal control system and Eni SpA financial statement
L’integrazione degli aspetti ambientali, sociali e di governance nei processi di risk management rappresenta una leva strategica e gestionale a disposizione degli amministratori nell’indirizzo e oversight dei cambiamenti in atto per perseguire l’obiettivo del successo sostenibile. L’adozione di strategie sempre più orientate alla sostenibilità, l’introduzione di politiche comunitarie volte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, l’attenzione del mercato verso le performance non finanziarie impone alle aziende di gestire i rischi e le opportunità ESG nell’ambito dei processi di corporate governance e di enterprise risk management.
Introduzione e moderazione a cura di Elisabetta Magistretti, Membro del Collegio dei Saggi Nedcommunity
Gestione dei rischi ESG: evoluzioni in atto e integrazione modelli di gestione Giuseppe Garzaniti, Head of Enterprise Risk Management, Ferrari S.p.A. Nicolò Zanghi, Partner, KPMG Advisory – Governance, Risk & Compliance
è con immenso piacere che vi comunichiamo la partecipazione del Dottor Fabrizio Rindi, Vice Presidente di Nedcommunity, al “Change The World Model United Nations” che si è tenuto a New York dal 24 al 26 marzo.
Gli incentivi all’alta direzione appaiono oggi come lo strumento principale per assicurare gli investitori che i piani di transizione climatica vengano poi effettivamente “messi a terra”, raggiungendo i target previsti di riduzione delle emissioni di gas serra. Tuttavia, parte degli investitori e degli esperti di governance sembra perplessa specialmente se gli obiettivi vengono raggiunti troppo facilmente e frequentemente diano luogo alla erogazione di premi consistenti e forse ingiustificati. La discussione nei Comitati Remunerazioni e nei consigli di amministrazione sta diventando più articolata. In questo incontro discuteremo di come i sistemi di incentivazione possano essere declinati in azienda in modo efficace e possano rassicurare gli investitori sulla effettiva realizzazione da parte del management e dei consigli di amministrazione, delle promesse contenute nei piani di transizione climatica ed il loro allineamento agli obiettivi strategici della azienda.
17:00 Registrazioni 17:15 Apertura lavori
Introduzione Silvia Stefini, Presidente Chapter Zero Italy, The Nedcommunity Climate Forum Edoardo Cesarini, Amministratore Delegato, WTW
Relatori Francesco Surace, Head of Corporate Governance, Georgeson Enor Signorotto, Senior Advisor Executive Compensation e Corporate Governance, WTW
Contributi di
Paolo Amato, Presidente Comitato Remunerazioni e Nomine di Prysmian Massimiliano Branchi, Chief People, HSEQ and Sustainability Officer di Saipem Marcello Grosso, Sviluppo Sostenibile, Risk e Compliance di Gruppo di Poste Italiane Fabiola Mascardi, Presidente Comitato Nomine e Remunerazioni di Italgas
19:15 Chiusura lavori
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